Tra l'uomo e il mare esiste un rapporto
che affonda le sue radici nell'era primordiale. Questo rapporto, nei secoli si
è consolidato sempre di più anche se l'uomo col suo modo di fare
gli ha sempre inferto dei duri attacchi , ai quali il mare ha sempre reagito risanandosi
le ferite subite. I primi navigatori furono gli uomini primitivi che vedendo i
tronchi di legno galleggiare sull'acqua, capirono che potevano servire per spostarsi
sull'acqua appoggiandovisi. L'evoluzione del tronco fu la piroga, che era un tronco
scavato all'interno per consentire all'uomo di alloggiarvi durante la navigazione.
Sebbene non si hanno precise indicazioni sulla costruzione della prima nave,
grazie ad alcuni reperti archeologici rinvenuti in Mesopotania si presume che
una prima nave fosse stata costruita nel 3500 a.C.
Tra i primi navigatori
ricordiamo gli Egiziani che già prima dell'avvento di Cristo utilizzavano
delle navi per commerciare lungo le coste del Mar Rosso.
Le navi egiziane
in principio utilizzavano i remi quale mezzo di propulsione, poi furono perfezionate
ed ai remi si aggiunsero le vele che consentivano una maggiore velocità
con minore spreco di energie.
Nell'evolversi della navigazione molti popoli
(fenici, persiani, vichinghi, romani ) hanno sfidato i mari e gli oceani diffondendo
la loro cultura in tutto il mondo.
I fenici sono stati un popolo di navigatori
che si spinsero oltre le coste africane, toccando tutto il mediterraneo, e addirittura
le coste dell'atlantico.
I greci, i cretesi, i persiani ed i romani estesero
i loro domini su terre distanti dal loro paese di origine, ma in primis estesero
i loro domini sul mare, e proprio la sete di potere e di voler prevalere sugli
altri ha visto in passato lo svolgersi di numerose e sanguinose battaglie navali
li vedeva di volta in volta antagonisti.
Un altro popolo di grandi navigatori
provenienti dai mari del nord al quale sono legate innumerevoli leggende sono
i Vichinghi, essi esercitarono i loro traffici lungo le coste della Svezia, Norvegia
e della Danimarca, spingendosi fino al polo nord.
I Vichinghi erano un popolo
di guerrieri e predoni, che con le loro imbarcazioni leggere e veloci, (drakkar)
si spingevano lungo le coste del nord Europa ed in alcuni casi risalendo i fiumi
si spingevano all'interno delle terre saccheggiando i villaggi e le città
che incontravano lungo il percorso, risalendo la Senna arrivarono fino a Parigi
ma non riuscirono a conquistarla nonostante l'assediarono per un intero anno.
Si sono trovate tracce del loro passaggio lungo le coste del nord america e quindi
si suppone che siano stati i primi ad attraversare l'atlantico, ma su questo punto
vi sono voci discordanti, restano comunque tra i più grandi navigatori
della storia.
Le tecniche di costruzione delle navi si sono man mano perfezionate
nel tempo, questo ha permesso a molti uomini del passato di poter scoprire altre
terre ed altri popoli ampliando di fatto le conoscenze geografiche del passato.
Tra gli antichi navigatori uno dei più noti è il navigatore italiano
Cristoforo Colombo, nato a Genova nel 1451. In origine
i suoi viaggi avevano solo scopi commerciali per i quali navigava in lungo e in
largo per le coste spagnole e portoghesi . La sua passione per le scoperte di
altre terre fu infervorata attraverso dalla lettura di libri di scienza e viaggi,
che lo convinsero sempre di più che " la via d'Occidente" portava
anch'essa alle Indie. Nonostante che a quel tempo non era stato ancora provato
che la terra fosse rotonda, egli ne era convinto, ed era certo che navigando verso
occidente, avrebbe dovuto approdare nelle terre asiatiche. Per finanziare questa
impresa dovette affrontare molte difficoltà perché non era semplice
convincere qualcuno a finanziare un'impresa solo sulla base delle sue convinzioni.
Fortunatamente i reali di Spagna gli diedero fiducia consentendogli di effettuare
quell'impresa anche se sembrava una follia. Nel 1492 nel porto di Palos furono
allestite tre caravelle, che erano piccole navi adibite al trasporto di merci
per scopi commerciali , la Santa Maria, la Nina e la Pinta, esse avevano complessivamente
120 uomini di equipaggio ed il 3 agosto salparono , avventurandosi nell' oceano
Atlantico che fino ad allora non era mai stato attraversato da nessuno. La traversata
dell'Atlantico durò oltre due mesi, ciò creava il malcontento degli
uomini che iniziavano a temere l'ignoto e Colombo per non scoraggiarli era costretto
a nascondere il reale cammino percorso .Finalmente la mattina del 12 ottobre,
dapprima il passaggio di uccelli , e poi l'avvistamento di un lembo di terra diedero
vita ad una sorta di giubilo generale, era una piccola isola dell'arcipelago Bahama,
nell'America centrale, che Colombo battezzò col nome di San Salvador. Colombo
era convinto di essere giunto in Asia, nelle terre descritte da Marco Polo. Proseguendo
nella navigazione, scoprì le isole di Cuba ed Haiti, che chiamò
" Indie Occidentali" e gli abitanti "indiani". Ad Haiti fece
costruire una fortezza e lasciò un piccolo contingente di uomini, e poi
ripartì per ritornare in Europa. Nel marzo 1493, dopo una traversata dura
ma sostenuta dall'entusiasmo della " scoperta", approdò a Palos
tra l'incredulità degli Spagnoli e di coloro che ne avevano osteggiato
il progetto. A dimostrazione di quello che aveva scoperto, Colombo portò
con se un carico di strani prodotti e dieci indigeni, quale prova vivente che
aveva raggiunto terre sconosciute. Nonostante ciò i sovrani rimasero delusi
perché si aspettavano da quel viaggio qualcosa di più prezioso.
Tra il 1493 e il 1500, alla prima seguirono altre quattro spedizioni. Tra queste,
la più importante fu la seconda, partita da Cadice con 170 persone che
dovevano iniziare la colonizzazione delle nuove terre per i reali di Spagna. Furono
scoperte le isole Antille e la costa nord dell'America meridionale alle foci dell'
Orinoco, e proprio qui, a causa di ribellioni, che avvenivano da tempo nelle terre
appena colonizzate, un inviato del re arrestò Colombo e lo portò
prigioniero in Spagna dove però fu presto liberato. Nel 1504 si stabilì
in Spagna ma vi trovò un ambiente ostile,la regina che per lungo tempo
fu la sua protettrice era morta ed il re e la corte non apprezzavano perché
non comprendevano l'importanza delle sue scoperte. Morì a Valladolid nel
1506, quasi povero con la convinzione di aver raggiunto l'Oriente navigando verso
Ponente. Il suo grande merito rimane quello di aver compiuto un viaggio alla scoperta
di una meta che era solo un'intuizione, che per quel tempo e con i mezzi a disposizione
era un'impresa quasi irrealizzabile.
Amerigo Vespucci,
fu un altro navigatore italiano nato a Firenze il 18 Marzo 1454, da una famiglia
benestante, (il padre era un notaio fiorentino). Nel 1489 su incarico di un banchiere
(Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici) si trasferì a Siviglia dove conobbe
Cristoforo Colombo. Fu uno dei cinque grandi navigatori italiani nell'era delle
grandi scoperte geografiche. Nel 1499 Alonso de Hojeda, ricevette dai reali di
Spagna l'incarico di esplorare le coste a sud del continente scoperto da Colombo,
e Vespucci si unì alla spedizione. Fu un grande navigatore e profondo conoscitore
dei mari, i suoi viaggi lo portarono ad esplorare gran parte delle coste orientali
del Sud America. A differenza di Colombo, fu il primo a sostenere l'idea di aver
scoperto un nuovo continente.
Giovanni Caboto nacque
a Gaeta nel 1450 circa ( delle sue origini non vi è certezza) è
stato uno dei navigatori italiani divenuto famoso perché iniziò
la serie dei grandi viaggi per scoprire le terre verso nord-ovest continuando
di fatto l'opera di Cristoforo Colombo e anch'egli fu tra i cinque navigatori
italiani dell'epoca delle grandi scoperte geografiche che impegnarono i loro sforzi
per raggiungere le Indie navigando verso ovest, egli aveva intuito che Colombo
non aveva raggiunto l'Estremo Oriente .
Si rivolse ai reali di Spagna affinché
gli finanziassero una spedizione esplorativa che avrebbe seguito una rotta più
a nord. Ma non ricevette il loro appoggio e nel 1496 si trasferì in Inghilterra,
dove ottenne l'autorizzazione del Re ma non il finanziamento. Caboto organizzò
la spedizione a proprie spese, e nonostante avesse armato 5 navi ,il 2 maggio
1497 solo una di esse, il Matthew, (una nave da 50 tonnellate con un equipaggio
di 18 uomini) salpò per il viaggio. Nel 1497, approdò sull'isola
di Cap Bréton e toccando la Nuova Scozia, e avvistando l'isola di Terranova.
Anch'egli però si illuse di essere arrivato all'estremità Nord Orientale
dell'Asia e ne prese possesso in nome di Enrico VII. Dopo un'assenza di circa
3 mesi, ai primi di agosto, il Matthew ritornò a Bristol e la notizia delle
nuove scoperte fu accolta in Inghilterra con grande giubilo anche tra la popolazione,
naturalmente alla corte spagnola sortì l'effetto contrario. Dopo questo
successo, Enrico VII autorizzò Giovanni Caboto ad una spedizione di 6 navi
e 200 uomini di equipaggio, il cui scopo era di colonizzare le nuove terre e proseguire
nella ricerca di altre.In realtà la speranza era quella di raggiungere
il favoloso Cipangu (l'odierno Giappone).
La spedizione partì nell'estate
del 1498, e con Caboto vi era anche il figlio Sebastiano. Dopo questa spedizione
in cui Caboto toccò il Labrador e costeggiò la Groenlandia meridionale,
di lui non si ebbero più notizie.
Ferdinando Magellano,
nacque a Sabrona, 17.10.1480 e mori a Mactan 27.4.1521 è stato il primo
esploratore al servizio dei reali di Spagna ad aver circumnavigato il globo, perché
era convinto che vi fosse un passaggio per raggiungere le Indie. Fu il primo a
partire dall'Europa verso Ovest diretto in Asia , ed il primo europeo a navigare
nell'oceano Pacifico.
Dom Vasco da Gama, conte di
Vidigueira e viceré delle Indie Orientali , nacque a Sines -Portogallo,
tra il 1468 e il 1469 (non vi sono certezze sulla sua data di nascita) e morì
a Cochin (India), il 24.12.1524. E' stato il primo europeo a navigare direttamente
fino in India. Il sogno di ogni navigatore era quello di trovare la via per le
indie, e già dagli inizi del XV secolo, la scuola navale di Enrico il Navigatore
al servizio della corona portoghese aveva esplorato le coste africane. Nel 1488
Bartolomeo Dias aveva circumnavigato il Capo di Buona Speranza, e Pero da Covilhã
viaggiando per terra fino a Calicut, esplorò possibili fonti di approvvigionamento
di spezie nel subcontinente indiano. In principio il compito fu affidato a Estêvão
da Gama, ( padre di Vasco), questi morì prima di poter iniziare il viaggio,
e anche se Vasco avesse meno di trent'anni, per i servizi resi al re fino a quel
momento ebbe l'incarico di partire per la missione al posto di Bartolomeo Dias
che anche se più esperto era più anziano.
James
Cook, aveva notevoli conoscenze scientifiche nel campo dell'idrografia e dell'astronomia
,e anche grazie a ciò è stato uno dei più grandi navigatori
di tutti i tempi. La sua carriera iniziò nel 1755 come esploratore nella
Marina inglese, a diciotto anni riuscì a ottenere il suo primo imbarco
sulla "Freelove", una nave adibita al trasporto di carbone dal nord
Inghilterra a Londra. Nel 1755 si arruolò nella Marina Militare Inglese
col grado di marinaio scelto perché era l'unico grado al quale poteva accedere
non avendo studi specifici e non provenendo da una famiglia aristocratica. Dopo
due anni imbarcò a bordo della "Pembroke" che che doveva raggiungere
una base dell'America del Nord.
Le sue notevoli capacità di marinaio,
e le sue conoscenze scientifiche gli consentirono una grande affermazione professionale,
gli furono affidate tre grandi spedizioni scientifiche ogn'una delle quali con
grandi obiettivi. La prima prevedeva uno dei più ambiziosi progetti scientifici
del XVIII secolo: misurare l'esatta dimensione dell'orbita terrestre e di tutto
il sistema solare.La spedizione che vedeva Cook al comando dell'Endeavour, salpò
da Plymouth, nei primi mesi del 1768 facendo rotta per il Pacific. Tra i componenti
dell'equipaggio vi erano : gli astronomi Charles Green e Daniel Solander, il botanico
Joseph Banks ed il pittore naturalista Sydney Parkinsoncon che avevano al seguito
una notevole quantità di attrezzature scientifiche (telescopi, sestanti,
barometri, bussole per misurare inclinazione e declinazione magnetica, quadranti
e orologi). Durante il primo viaggio intorno al mondo,che durò più
di tre anni, Cook ,scoprì la Nuova Zelanda ed esplorò le coste orientali
dell'Australia, battezzò l'Antartico come Terra Australis Incognita, cioè
la terra meridionale sconosciuta.
Nella seconda (1772-1773) scoprì
la Nuova Caledonia, le Isole Marchesi e le Nuove Ebridi. Nella terza , che iniziò
nel 1776, Cook, era diventato un illustre membro della Royal Society di Londra,
si diresse a Nord ma a causa dei ghiacci, non riuscì ad andare oltre alla
costa nord-ovest dell'America. Il 14 febbraio 1779, quando era ormai sulla via
del ritorno fu ucciso dagli indigeni delle isole Hawaii.
Questi uomini sono
stati tra i più grandi navigatori del passato, le loro scoperte hanno consentito
lo scambio di conoscenze e di culture tra i popoli del mondo.
Sono stati i
precursori degli scambi commerciali dai quali tutti i popoli della terra hanno
tratto beneficio, ma inconsciamente sono anche stati coloro che hanno aperto la
strada alla perfidia dell'uomo che per la sola sete di potere e di conquista non
ha esitato a colonizzare anche con l'uso della forza territori abitati da popolazioni
indigene.
L'uomo "civile" che non si è fermato davanti a
nulla, pur di imporre la propria civiltà, annientando quando incontrava
resistenza interi popoli.
Oggi ,questo fortunatamente non avviene più,
non vi sono più terre da scoprire ne popoli da assoggettare alle proprie
regole, gli ultimi paesi colonizzati stanno man mano riottenendo la propria perduta
indipendenza.
Noi ci auguriamo che gli errori del passato non si ripetano
più, e che le lotte per il predominio territoriale siano definitivamente
solo argomento di studio e di considerazioni per i posteri, al fine di non rendere
vani i sacrifici di coloro che hanno creduto con la loro opera di unire i popoli
della terra.
Estratto
dal libro " Arte Marinaresca e Tecnica Navale "del prof.
VENERUSO Enrico
docente dell' Istituto Tecnico Nautico " Duca degli
Abruzzi di Napoli "