Informazioni
storiche
Classe MARCELLO ( MARCELLO
-DANDOLO - BARBARIGO - NANI -
MAGGIORE BARACCA - EMO )
La storia
del sommergibile Barbarigo contorta e avventurosa. Qui conviene forse
soffermarsi meglio su una vista più panoramica della vita di
questa unità. La propaganda fascista, nota per i suoi toni
trionfalisti, descrisse questa unità con toni entusiastici
evidenziandola all'attenzione dell'opinione pubblica come uno dei
fiori all'occhiello della Marina militare italiana. Portando ovviamente
il dovuto massimo rispetto e riconoscendo agli equipaggi italiani
tutti i meriti che conquistarono sopra e sotto i mari immolando in
migliaia di casi la loro stessa vita, sappiamo però che i fatti
erano ben diversi da come venivano riportati dalla stampa fascista
e dai bollettini di guerra radiotrasmessi dall'EIAR. Gli affondamenti
in più di un'occasione furono "presunti" e il reale
valore delle unità nemiche spesso volutamente amplificato.
Gli attriti tra la Kriegsmarine tedesca e la nostra Marina nella base
Betasom di Bordeaux portarono a modifiche alle nostre unità
e ai nostri equipaggiamenti per evidenti inadeguatezze e dietro motivate
insistenze germaniche.
Il regime descrisse a mezzo stampa e anche radiofonicamente (con notiziari
e anche inni e canzoni) la vita dei sommergibilisti al pari dei piloti
d'aereo. Uomini sprezzanti del pericolo che ai comandi di italici
mezzi altamente tecnologici infliggevano pesanti perdite al nemico.
In realtà la vita dei sommergibilisti era di estremo sacrificio
in condizioni disumane e con basse probabilità di sopravvivenza.
Solo per i sacrifici che compirono meritano tutta la nostra stima,
ammirazione e comprensione.
Tornando al Barbarigo, Supermarina ne decise ad un certo momento sostanziali
modifiche che ne cambiarono radicalmente la destinazione d'uso facendone
di fatto un'unità da trasporto per missioni verso l'Estremo
Oriente. I destini del conflitto prendevano una brutta piega e, in
quella fase, servivano vettori capaci di trasportare persone e merci
più o meno dichiarabili con una certa sicurezza e riservatezza
da e per il Giappone, alleato asiatico. Il Barbarigo, il Torelli e
altre simili unità furono destinate allo scopo.
Detti lavori ebbero luogo da marzo a fine maggio del 1943 e videro
la rimozione di cannoni, tubi lanciasiluri, parte degli impianti elettrici,
uno dei periscopi e altre apparecchiature. Il 16 giugno 1943 il Barbarigo
partì da Bordeaux con destinazione Singapore al comando del
capitano di corvetta Umberto de Julio dopo aver imbarcato 130 tonnellate
di materiali, un'ingente somma di valuta italiana e, oltre all'equipaggio,
tre uomini destinati alla nuova base appunto di Singapore, ponte col
Giappone; il 24 giugno Betasom attendeva come da accordi la sua radiocomunicazione
con la posizione ma ciò non avvenne e del Barbarigo non si
ebbero mai altre notizie.
Nel corso di verifiche postbelliche con la Marina Britannica si ebbero
due segnalazioni:
-nel pomeriggio del 17 giugno 1943 un aereo inglese attaccò
due volte un sommergibile non identificato che navigava in superficie,
con rotta 250°, in posizione 43°42' N e 9°37' W, senza
poterne verificare il destino
-il mattino del 19 giugno 1943 un aereo USA attaccò ripetutamente
un sommergibile in emersione, in posizione 35°30' N e 18°10'
W, danneggiandolo e avvistandone l'immersione di poppa con grave sbandamento.
Il Barbarigo tuttavia aveva ordine di navigare solo in immersione
nelle zona sopraddette, inoltre il 17 e il 19 giugno avrebbe dovuto,
secondo le stime, trovarsi a mezza via fra Bordeaux e le posizioni
indicate; però non si può escludere che si trovasse
effettivamente in zona per aver navigato più speditamente in
superficie per cause tecniche.
Ciò non di meno, col Barbarigo scomparvero negli abissi il
comandante De Julio, 6 ufficiali e 52 fra sottufficiali e marinai
nonché i tre aggregati. Di loro non si seppe mai nulla e certamente
riposano negli abissi.
I
dati e le informazioni indicati nella pagina sono stati riportati
dal sito ufficiale della Marina Militare Italiana
e dal Museo della Cantieristica
HISTORICAL
INFO
MARCELLO class.
( MARCELLO
-DANDOLO - BARBARIGO - NANI -
MAGGIORE BARACCA - EMO )
The
data are shown in the official site of the Italian Navy and Museo
della Cantieristica.
The history of the submarine Barbarigo convoluted and adventurous.
Here perhaps we should dwell more on a more panoramic view of the
life of this unit. Fascist propaganda, known for its triumphalist
tone, described this unit enthusiastically highlighting it to public
attention as one of the flagship of the Italian Navy. Bringing obviously
had utmost respect and recognizing the crews Italian all the credit
that they conquered over and under the seas immolating in thousands
of cases their lives, but we know that the facts were quite different
from how they were reported by the press and by the fascist bulletins
war broadcasted by EIAR. The sinking more than once were "alleged"
and the real value of the enemy units often deliberately amplified.
The friction between the German Kriegsmarine and our Navy base in
Betasom Bordeaux led to changes to our unity and our equipment for
obvious inadequacies and behind motivated insistence Germanic.
The system described in the press and also radiofonicamente (with
news and even hymns and songs) the life of submariners like the airplane
pilots. Men dismissive of the danger to the commands of the Italic
highly technological means inflicted heavy losses on the enemy. The
life of submariners was ultimate sacrifice in inhumane conditions
and with low chances of survival. Only time came for the sacrifices
they deserve all our respect, admiration and understanding.
Returning to the Barbarigo, Supermarina I decided at some time substantial
changes which radically changed the intended use making it in fact
a unit of transport for missions to the Far East. The fates of the
conflict took a turn for the worse and, at that stage, serving carriers
capable of transporting people and goods more or less declarable with
some confidence and confidentiality to and from Japan, Asian ally.
The Barbarigo, the Torelli and other similar units were intended for
the purpose.
This work took place from March to May 1943 and saw the removal of
guns, torpedo tubes, part of the electrical systems, one of the periscopes
and other equipment. On 16 June 1943, the Barbarigo sailed from Bordeaux
to Singapore under the command of Lieutenant Commander Umberto de
Julio embarked after 130 tons of materials, a large sum of currency
and Italian, in addition to the crew, three men destined to the new
base note Singapore, bridge with Japan; June 24 Betasom waited as
agreed his radio communication with the location but this did not
happen and the Barbarigo not never had more news.
During post-conflict checks with the British Navy there were two reports:
-in the afternoon of June 17, 1943 a British aircraft attacked twice
an unidentified submarine that sailed on the surface, with course
250 °, in position 43 ° 42 'N and 9 ° 37' W, without being
able to verify the fate
-the morning of 19 June 1943, a US aircraft repeatedly attacked a
submarine surfaced, in position 35 ° 30 'N and 18 ° 10' W,
damaging and avvistandone the dive deck with severe heel.
The Barbarigo however had orders to sail just dive in the above-mentioned
area, also on 17 and 19 June would have estimated, located midway
between Bordeaux and the positions indicated; However, it is not inconceivable
that he was actually in the area for having sailed more quickly to
the surface to technical reasons.
Nevertheless, with the Barbarigo disappeared into the abyss Commander
De Julio, 6 officers and 52 non-commissioned officers and sailors
as well as between the three aggregates. Of them never heard anything
and certainly lie in the depths.