Corazzata
Battle ship
 CAIO DUILIO  
( Nomen Numen)
Bandiera Flag Italiana - Italian
Armatore Owner Regia Marina Italiana - Italian Royal Navy
Varo Launched 24.04.1913
Entrata in servizio In service 10.05.1915
Cantiere navale Shipyard Cantieri Navali Riuniti del Tirreno - Castellammare di Stabia
Costruzione n. Yard number
Tipo di scafo
Hull type scafo singolo - single hull
Nominativo Internazionale Call Sign I A G O -
Numero d'identificazione ID Number
Porto di base Home Port Taranto

Dislocamento max

Displacement max 22.964 Tonn
Lunghezza max L.o.a. 176.10 m
Lunghezza tra le Pp L. between Pp 168,90 m
Larghezza max
Breadth max 28,0 m
Altezza di costruzione Depth
Pescaggio max
Draught max 8,9 m
Motore principale Main Engine 20 caldaie a tubi d'acqua /water tube boilers ( 8 a nafta + 12 a cobustione mista/mixed combustion )
3 gruppi turbine/groups turbines PARSONS
Potenza Motori Engine Power 32.000 Hp
Eliche di propulsione Propellers 4
Velocità massima Max speed 21,5 kn
Armamento Arms 13 - cannoni/guns 305/46 - 16 152/46 - 13 76/45
6 - 76/40 - 2 40/39 - 6 mitragliere/machine gun
2 - tubi lanciasiluri/torpedo launchers tube 450 mm
Velivoli Aircrafts no
Strumentazioni
elettroniche
Electronic
equipments
Autonomia Range 4.800 nm a/at 10 kn
Equipaggio Crew 1000 - 31ufficiali/officers 969 sottufficiali e marinai/pretty officers and sailors
Navi gemelle Sister ship ANDREA DORIA
Radiata Out of service
15.09.1956
Inserita
Posted
24.04.2012
Aggiornata Last updated
24.04.2012

                                                            INFORMAZIONI STORICHE
Dal 1 aprile 1937 la nave subì una serie di lavori di ricostruzione presso i Cantieri del tirreno di Genova.La nave venne modificata nella pianta dello scafo, con inserimento di una sezione aggiuntiva di 10 metri di lunghezza, nella sovrastruttura che venne concentrata a mezza nave e nell'apparato motore che venne potenziato oltre il 250%. Fu inoltre potenziato l'armamento.Le modifiche allo scafo, all'apparato motore e a buona parte delle sovrastrutture furono le stesse delle Cavour. La ristrutturazione dell'armamento principale portò alll'eliminazione della torre centrale da 305, e la ri-tubazione dei rimanenti cannoni da 305mm/46 in 320mm/44, mentre l'armamento secondario fu ispirato, in buona parte, a quello delle Littorio. Rispetto alle Cavour mancano le sei torrette binate da 120mm intorno al ridotto centrale, sostituite da 4 torri trinate concentrate ai fianchi delle torri principali di prua. Intorno al ridotto sono invece sistemati i 10 pezzi da 90/50mm antiaerei. Questa soluzione fu molto avveniristica, in quanto la minaccia aerea alle corazzate non era tenuta in grande considerazione negli ambienti militari dell'epoca, come sarà invece pochi anni dopo. Purteoppo il pezzo da 90mm vedeva le sue prestazioni inficiate da un affusto non adatto, il che rese l'intuizione iniziale della minaccia un'occasione in buona parte mancata.Decisamente interessante era la protezione subacquea, denominata "cilindri assorbitori modello Pugliese" dal nome dell'ingegnere e generale del Genio Navale che la progettò. Tale protezione, la cui efficacia rimane controversa e non è stata né confermata, né smentita, dalle vicende belliche, consisteva in due lunghi cilindri deformabili, che posti lungo la murata, all'interno di una paratia piena, avevano il compito di assorbire, disperdendola all'interno del cilindro, la forza dell'onda d'urto provocata dall'esplosione di un siluro o di una mina; le dimensioni considerevoli che raggiungeva (quasi 4 m di diametro) nella parte centrale della fiancata garantivano buona tenuta, che si riduceva drasticamente a prua e poppa, dove doveva essere obbligatoriamente ristretto.
Nel 1953 l'unità venne trasferita a La Spezia rimanendo inattiva fin quando il 15 settembre 1956 venne messa in disarmo e radiata per essere successivamente demolita tra il 1957 e il 1961.

                  I dati indicati nella pagina sono stati riportati dal sito ufficiale della Marina Militare Italiana

                                                                                    HISTORICAL INFO
From 1 April 1937 the ship underwent a series of reconstruction works at the Shipyards of the Tyrrhenian Genova.La ship hull was modified in the plant, with insertion of an additional section of 10 meters in length, it was concentrated in the superstructure amidships in the apparatus and engine that was upgraded more than 250%. It was also enhanced weaponry. Modifications to the hull, engine and most of the apparatus were the same superstructure of Cavour. The renovation of the main armament of the central tower alll'eliminazione led by 305, and re-piping of the remaining guns in 305mm/46 320mm/44, while the secondary armament was inspired in large part, to that of Littorio. Compared to the six missing Cavour 120mm turrets around the central redoubt, replaced by 4 turrets, towers concentrated on the sides of the main bow. Are arranged around the small pieces from the 10 anti-aircraft 90/50mm. This solution was very futuristic, as the air threat to the battleships was not highly regarded in military circles of the time, as will the other hand a few years later. Purteoppo piece 90mm saw its performance affected by a gun-carriage is not suitable, which made the initial perception of the threat into an opportunity mancata.Decisamente most interesting was the underwater protection, called "absorbers cylinder model Pugliese" from the name of 'engineer and general Naval Engineers who designed it. That protection, whose effectiveness remains controversial and it has been neither confirmed nor refuted, by the vicissitudes of war, consisted of two long cylinders deformable, which places along the port, within a full bulkhead, had the task of absorbing, dispersing inside the cylinder, the force of the shock wave caused by the explosion of a torpedo or a mine; the considerable size which reached (almost 4 m in diameter) in the central part of the side ensured good seal, which was reduced dramatically in the bow and stern, where he was to be compulsorily restricted.In 1953 the unit was transferred to La Spezia remained inactive until September 15, 1956 was laying up and then radiated to be demolished between 1957 and 1961.
                                  The data are shown in the official site of the Royal Italian Navy

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